"La via dell'uomo è l''Io', che divenga veramente l'Io, sempre più Io, per attuare la propria verità, cioè la propria essenza in alto, la propria santità in basso. Ma la via dell'Io è la via del pensiero vivente."
Massimo Scaligero, Guarire con il pensiero
"Vivi col tuo secolo ma non essere una sua creatura; offri ai tuoi contemporanei ciò di cui hanno bisogno e non ciò che essi lodano."
Schiller, Lettere sull'educazione estetica dell'uomo
Nata a Rivoli (TO), ho frequentato il Liceo Classico M. D'Azeglio di Torino e la Facoltà di Lettere e Filosofia, dove (dopo aver studiato sanscrito e indologia con Oscar Botto), mi sono laureata in Lettere Classiche a indirizzo Orientalistica, con una tesi in Storia del Cristianesimo sul tema della preghiera continua in alcuni autori greci della tradizione origenista. Successivamente, ho iniziato a insegnare latino e greco e a scrivere le prime opere poetiche (continuando, su un altro fronte, la mia ricerca intorno all'esicasmo e alla Sophia eterna). Ho anche collaborato con alcuni artisti (tra cui il compianto amico e pittore Lorenzo Alessandri) come coautrice dei cataloghi d'arte, arrivando poi ad applicarmi nel disegno, la pittura a olio e il modellato.
Per molti anni, la poesia è stata la mia unica forma di scrittura artistica. Ho esplorato la luce, la tenebra, il silenzio e il tempo. Anche la natura ha ispirato i miei versi, mentre cercavo dietro le forme visibili della creazione le espressioni invisibili del mondo spirituale. Poi, in uno di quei solitari silenzi, mi è venuto incontro un certo Emilio: le parole e le immagini iniziarono a fluire in una prosa che mi inchiodava frase dopo frase, quasi fossi spettatrice di un dramma che non si recitava su un palcoscenico, ma nella vita. Scoprii, commossa, le meravigliose potenzialità del romanzo, capaci di narrare le più piccole sfumature emotive, i dettagli sensoriali e le visioni ardenti di uomini e donne in attesa di emergere da un mondo ideale, onirico e magico, animico e spirituale. Da qui sono nati i miei romanzi 'iniziatici'.
Da allora, senza mai trascurare la scrittura poetica, ho continuato a dare voce ai personaggi che ora si affacciavano timidamente, ora mi osservavano da lontano, ora si imponevano alla mia attenzione con un'assertività di fronte a cui, se pur piacevolmente, non avevo scampo. Un certo Sereno Tschopp, drammaturgo ungherese del secolo scorso, ha iniziato così a raccontarmi la vera vita dell'attore Frantz Toth... Poi, dalla cella di un convento medievale, è arrivata la voce di Rosvita e, successivamente, ho viaggiato fino ad Amsterdam sulle tracce di Rembrandt e di Spinoza. Attualmente, risalendo indietro di un secolo, mi trovo nella Cracovia rinascimentale, leggendo insieme alla protagonista le scritture celesti e gli scritti di Nicola Cusano e Niccolò Copernico.
L'arte drammatica è, da sempre, una mia viva passione. A volte accade che certi personaggi, per la forte tragicità che incarnano, siano del tutto riluttanti ad essere 'narrati' in un romanzo: vogliono uno spazio più denso, centrale, metatemporale, sacro (nel senso di separato, 'altro' dall'ordinario, quell'ordinario che sta 'davanti al tempio', pro-fanum, davanti e dunque fuori dal tempio), in cui incontrare finalmente la verità. Le mie opere teatrali (teatro inteso come luogo di manifestazione, di spazializzazione del tempo proprio del racconto) sono nate da questa impellente esigenza: dare corpo, ad esempio, a un Giuda che, dall'aldilà, decide come pagare il proprio crimine o a un Giuliano l'Apostata che...
I saggi, infine, affrontano tematiche filosofico-religiose, con particolare interesse per l'Estetica del Sacro, la Teologia dell'Icona e la Metafisica della Luce.
Santuario della Madonna delle Grazie, Udine
Ho iniziato a interessarmi di Medicina antica fin dal liceo, conducendo da allora uno studio teorico-pratico delle Scienze e Arti Mediche, sia orientali che occidentali, sfociato in una competenza nell'ambito della Nutrizione cosciente e della Fitoterapia alchemico-spagirica, nonché nell'insegnamento di tali discipline e di altre (Anatomia e Fisiologia) nel campo della Medicina Naturale a indirizzo antroposofico.
Le conoscenze mediche (e storico-mediche) acquisite sono confluite nei miei romanzi, nei quali non manca mai qualche personaggio portatore di quest'arte (il dottor Krantz, il dottor Cornelius, il dottor Musculus, lo iatrochimico Necrolius...). Mi sono occupata inoltre di Philosophia Perennis, espressione risalente all'agostiniano Agostino Steuco da Gubbio che, nel 1540, scrisse il De perenni philosophia, un trattato in cui cercava di dimostrare - riprendendo il pensiero di Marsilio Ficino e Pico della Mirandola - che certe idee espresse dagli antichi saggi, poeti e filosofi (quali Orfeo, Pitagora, Platone, Filone) oltre che negli Oracoli caldaici e sibillini e nei trattati ermetici e teosofici, non contrastano sostanzialmente con la dottrina cristiana. Il motivo, ripreso e sviluppato in una forma profondamente originale dal filosofo tedesco Leibniz (la filosofia eterna che accomuna tutte le religioni, specialmente le correnti mistiche), giungerà - con procedimenti dialettici, se pur talora inconsapevoli, contrari all'autentica corrente sofianica, al Logos quale perenne contenuto dell'Iniziazione - fino alla più recente Scuola tradizionalista, rappresentata dalle 'intuizioni' metafisiche di René Guenon e Ananda Coomaraswamy: la Sapienza (Sophia) eterna quale fonte vera e trascendente di tutte le religioni, attestata dalle espressioni esoteriche della Tradizione.
Da diversi anni le mie ricerche, condotte alla luce dell'Antroposofia di Rudolf Steiner, indagano i nessi fra Scienza, Arte e Fede.
Nel 2019 ho ideato e fondato CROCEVIA, un progetto culturale teso a condividere - attraverso seminari, conferenze e pubblicazioni - conoscenze, esperienze e riflessioni sulle relazioni tra Natura, Uomo e Cultura (quest'ultima intesa come patrimonio conoscitivo, artistico e spirituale in senso lato). Per inaugurare CROCEVIA, ho scelto di pubblicare Rosvita. Purtroppo, la pandemia ha impedito al progetto di decollare e al libro di essere adeguatamente diffuso.
Logo di CROCEVIA ispirato alla PASSIFLORA
La pratica quotidiana della pittura è entrata nella mia vita relativamente tardi. Come per la scrittura, specialmente agli inizi il nulla die sine linea è stata una forma di auto-disciplina. Mi ponevo di fronte alla tela come fosse una pagina bianca, aspettando che i 'soggetti' mi venissero incontro con la loro visione, un sogno, una conoscenza nascosta. Avevo bisogno di materia per fermarli, materia densa e, inevitabilmente, linee. Ho dipinto tacchini inquisitori, civette irriverenti e pangolini impertinenti. Poi, mentre mi documentavo sulla corte di Rodolfo II (per la stesura di un romanzo ambientato fra Cracovia e Praga), non ho resistito al piacere di 'copiare' le opere di Arcimboldo: sono nati gli ESERCIZI ARCIMBOLDESCHI CON TRASMUTAZIONI ALCHEMICHE (Inverno con pettirosso, Estate con rosa canina, Autunno con lucertola, Terra con leone, Aria...).
Successivamente, mi sono dedicata al ciclo delle CROCI, tra le quali: CRux, Ho sete, Croce-Menorah, E, chinato il capo, consegnò lo spirito...
Finché, dopo un periodo di feconda crisi e intensa sperimentazione, dove mi sono limitata a vedere nascere le forme partendo direttamente dal colore (vivendo, come direbbe Goethe, nelle 'passioni' della luce), mi sono orientata verso una pittura 'immaginale' di formato via via più grande: quando vivo e respiro nel colore, fluttuando in esso senza più confini tra interno ed esterno (con un movimento melodico e ritmico che percepisco come profondamente affine a quello musicale), sono là dove voglio essere. Nello Spirito.
Dipingo a olio e pigmenti, su tela o carta (con pennello, straccetto, spatola).
La scrittura ha fecondato la mia pittura nell'elemento temporale della stratificazione: gli strati di colore sono come periodi, paragrafi, capitoli, e danno la dimensione della profondità. La pittura, a sua volta, ha fecondato la mia scrittura nella condensazione dei significati, nella vibrazione dei dettagli sensoriali e nella pura evocazione dei movimenti interiori. Il linguaggio ha un proprio senso del colore, così come il colore ha un proprio senso del linguaggio.