"E dìano segni, tempi, giorni e anni"
Genesi 1,14
Die Lieb ist frei gegeben,
Und keine Trennung mehr.
Es wogt das volle Leben
Wie ein unendlich Meer.
Nur Eine Nacht der Wonne
Ein ewiges Gedicht -
Und unser aller Sonne
Ist Gottes Angesicht.
Novalis, Hymnen an die Nacht V
L'Amore è dato liberamente,
E non c'è più separazione.
Nella sua pienezza la vita fluttua palpitante
Come un mare infinito.
Una sola notte di gioia -
Una poesia eterna -
E allora il sole di noi tutti
È il volto di Dio.
Tre sono gli orizzonti in cui, da anni, mi muovo: l'Antroposofia, l'Arte e la Medicina naturale. Dopo essermi a lungo impegnata nell'approfondimento dei nessi fra scienza, arte e ricerca spirituale, si è consolidata in me sempre più l'evidenza della centralità dell'Io quale dimensione più alta dell'essere umano che non solo conosce, crea e "crede", ma che, a partire dall'individualità che è, incontra altre individualità con le quali può dialogare in autentici Libertà e Amore e fondare comunità unite dall'impulso al Bene.
Ho iniziato precocemente a dedicarmi alla poesia. Ho esplorato la luce, la tenebra, il silenzio e il tempo (dimensioni percorse parallelamente anche in pittura). Anche la natura ha ispirato i miei versi, mentre cercavo, dietro le forme visibili della creazione, le espressioni invisibili del mondo spirituale. Finché, intenta a esplorare altre dimensioni artistiche della scrittura (compresa quella teatrale), mi ‘venne incontro’ un certo Emilio: le immagini cominciarono a fluire in cerca di parole capaci di narrare le più piccole sfumature emotive, i dettagli sensoriali e le visioni ardenti di uomini e donne in attesa di emergere da un mondo ideale, onirico e magico, animico e spirituale. Da qui sono nati i miei romanzi 'iniziatici', nei quali i personaggi sono appunto ‘iniziati’, da incontri e fatti di destino, alla dimensione spirituale della propria esistenza.
Da allora, senza mai trascurare la scrittura poetica, ho continuato a dare voce ai personaggi che ora si affacciavano timidamente, ora mi osservavano da lontano, ora si imponevano alla mia attenzione con un'assertività di fronte a cui, se pur piacevolmente, non avevo scampo. Un certo Sereno Tschopp, drammaturgo ungherese del secolo scorso, ha iniziato così a raccontarmi la vera vita dell'attore Frantz Toth... Poi, dalla cella di un convento medievale, è arrivata la voce di Rosvita e, successivamente, ho viaggiato fino ad Amsterdam sulle tracce di Rembrandt e di Spinoza. Attualmente, risalendo indietro di un secolo, mi trovo nella Cracovia rinascimentale tra artisti, astrosofi e occultisti, leggendo insieme alla protagonista le scritture celesti e gli scritti di Nicola Cusano, Cornelio Agrippa e Niccolò Copernico.
L'arte drammatica è, da sempre, una mia viva passione. A volte accade che certi personaggi, per la forte tragicità che incarnano, siano del tutto riluttanti ad essere 'narrati' in un romanzo: vogliono uno spazio più denso, centrale, metatemporale, sacro (nel senso di separato, 'altro' dall'ordinario, quell'ordinario che sta 'davanti al tempio', pro-fanum, davanti e dunque fuori dal tempio), in cui incontrare finalmente la verità. Le mie opere teatrali (teatro inteso come luogo di manifestazione, di spazializzazione del tempo proprio del racconto) sono nate da questa impellente esigenza: dare corpo, ad esempio, a un Giuda che, dall'aldilà, decide come pagare il proprio crimine o a un Giuliano l'Apostata che...
I brevi saggi, infine, affrontano tematiche filosofico-religiose, con particolare interesse per l'Estetica del Sacro, la Teologia dell'Icona e la Metafisica della Luce.
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La pratica quotidiana della pittura ha ben presto instaurato un dialogo fecondo con quella della scrittura. Mi ponevo di fronte alla tela come fosse una pagina bianca, aspettando che i 'soggetti' mi venissero incontro con la loro visione, un sogno, una conoscenza nascosta. Poi, mentre mi documentavo sulla corte dell'imperatore asburgico Rodolfo II (per la stesura di un romanzo ambientato fra Cracovia e Praga), non ho resistito al piacere di 'ricreare' le opere di Arcimboldo: sono nati gli ESERCIZI ARCIMBOLDESCHI CON TRASMUTAZIONI ALCHEMICHE (Inverno con pettirosso, Estate con rosa canina, Autunno con lucertola, Terra con leone, Aria...).
Successivamente, mi sono dedicata al ciclo delle CROCI, tra le quali: CRux, Ho sete, Croce-Menorah, E, chinato il capo, consegnò lo spirito...
Finché, dopo un periodo di feconda crisi e intensa sperimentazione, dove mi sono limitata a vedere nascere le forme partendo direttamente dal colore (vivendo, come direbbe Goethe, nelle 'passioni e azioni' della luce), mi sono orientata verso una pittura 'immaginale' di formato via via più grande: quando vivo e respiro nel colore, fluttuando in esso senza più confini tra interno ed esterno (con un movimento melodico e ritmico che percepisco come profondamente affine a quello musicale), sono là dove voglio essere. Nello Spirito.
Dipingo a olio e pigmenti, su tela o carta.
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Precocissimo è stato il mio interesse per la Medicina antica, conducendo da allora uno studio teorico-pratico delle Scienze e Arti Mediche, sia orientali che occidentali, sfociato in una competenza nell'ambito della Nutrizione cosciente e della Fitoterapia alchemico-spagirica, nonché nell'insegnamento di tali discipline e di altre (Anatomia e Fisiologia occulte) nel campo della Medicina Naturale a indirizzo antroposofico.
Nel 2019 ho ideato e fondato CROCEVIA, un progetto culturale teso a condividere - attraverso seminari, conferenze e pubblicazioni - conoscenze, esperienze e riflessioni sulle relazioni tra Natura, Uomo e Cultura (quest'ultima intesa come patrimonio conoscitivo, artistico e spirituale in senso lato). Per inaugurare CROCEVIA, ho scelto di auto-pubblicare Rosvita.
Attualmente sono impegnata nella espressione e diffusione di un'ARTE e CULTURA dell'IO, quali dimensioni in cui poiesis, estetica, etica e conoscenza co-generano, nell'atto auto-donativo di un Io che incontra un altro Io, la "Luce del Bene".
Dal 2024, vivo e lavoro a Udine.
Pentagramma ispirato alla Passiflora